Sono operativi da oggi due numeri di telefono, abilitati esclusivamente a ricevere messaggi, ai quali i cittadini romani potranno segnalare attività di spaccio o di prostituzione minorile. I numeri, che serviranno a «incentivare il coraggio di chi non gira le spalle», sono collegati a squadre delle forze dell’ordine pronte a intervenire garantendo la protezione dell’identità del segnalante.
È una delle novità inserite nel piano “Roma Capitale sicura” che il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha presentato questa mattina nel corso di una conferenza stampa al Viminale. Erano presenti il capo di Gabinetto Luciana Lamorgese, il prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, il sindaco Ignazio Marino, il capo della polizia Alessandro Pansa, il comandante dei carabinieri generale Leonardo Gallitelli e Luciano Carta, generale della Guardia di finanza.
Si tratta di un piano coordinato di vigilanza basato su leggi già esistenti alle quali, però, viene data maggiore efficacia attraverso tre livelli di attuazione:
È un modello sperimentale di sicurezza che è stato cucito «come un abito su misura per Roma», ma potrà essere applicato, con i dovuti adattamenti, ad altre città. «La legge è uguale per tutti, da Trento a Lampedusa, – ha detto Alfano – ma la sicurezza urbana va modulata sulle singole realtà».
Il ministro Alfano ha spiegato che il piano non prevede «un generico aumento delle dotazioni organiche, ma nuclei dedicati»; le forze dell’ordine saranno chiamate ad operare «per missione», in base alle esigenze, e la Capitale sarà divisa in tre macroaree affidate a Polizia di Stato, Carabinieri e Guardia di Finanza.
Il piano si articola in capitoli:
Nel piano è stato inserito anche un capitolo che riguarda le manifestazioni nella Capitale. La decisione presa con il piano di Alfano detta una «linea dura» contro chi pretende di manifestare incappucciato o in possesso di oggetti contundenti e chiede un «rigoroso rispetto del protocollo fatto dalla prefettura con partiti e sindacati sugli itinerari».
Infine, il ministro dell’Interno ha annunciato che partirà una sperimentazione che prevede l’inserimento di telecamere sui caschi degli agenti.
FONTE: Ministero dell’interno
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